Il "mare nostrum"
Quando raccontai al mio nipote che noi ragazzi, alla sua età, facevamo il bagno alla Caldaina ed al Tonfo di Viola, seppi che dopo egli disse alla su mamma: "Ma allora nonno era rincoglionito già a sedici anni!"
E, invece, quei posti, quei "tonfi" -come venivano chiamati i piccoli bacini, gli slarghi qua e là dei botri- (adire botri siam rimasti in pochi ormai!) furono il "mare nostrum"
Infatti, rari come i cani gialli, erano quelli di noi che avevano visto il mare vero e piscina era una parola che poteva tutt'al più far pensare alla pipì dei bambini.
E così, quei "tonfi" dove l'acqua scorreva limpida e si poteva bere, furono le nostre stazioni balneari. A frotte, nel primo pomeriggio delle torride giornate d'estate, si scendeva al "mare", tra il frinire assordante delle cicale e sotto il preoccupato guardare dei contadini, inquieti -a ragione- per le loro pesche e per le loro susine.
Avvicinandosi all'acqua, si udivano i leggeri "pluf' che le rane (volevo tanto dire "granocchi"!) provocavano tuffandosi per cercare scampo. In un baleno eravamo nudi; nudi come bachi, perché il costume da bagno era un lusso sconosciuto e, per molti, le mutande anche!
E giù, a sciaguattare tra migliaia di scodinzolanti girini che ricoprivano il fondo come un nero tappeto di velluto.
Si nuotava -si fa per dire- per lo più "a cane". Qualche eletto, per essere stato ospite di parenti che vivevano in posti di mare, tirava ammirate bracciate tipo stile libero.
Il vocio era tanto; gli scherzacci, dal tirarci giù sott'acqua, alche manciate di mota in faccia, rallegravano la comitiva. Rane e rospi aspettavano trepidanti, sotto gli anfratti, che ci si levasse di torno. Un aspide nero serpeggiava talvolta verso lidi più tranquilli e barbi e lasche sfilavano sotto le rive. Poi, tutti al sole ad asciugarsi e quindi, dopo l'immancabile visita ai peschi ed ai susini della zona, nonostante i "figliol di troie", i "mascalzoni" ecc. urlati da lontano dai contadini, si risaliva al paese, più impolverati e sudati di quando ne eravamo discesi /A proposito di queste incursioni nei frutteti, pare che una volta che arrampicati su un ciliegio ci saranno stati almeno venti ragazzacci, il contadino urlò da casa il rituale "figliol di troie" e poi "ora vengo io!" e uno della brigata, di su in cima all'albero, gli berciò di rimando: "Sicuro! Tu' a venì anche te. Tanto siamo in pochi!")
La Caldaina e il Tonfo di Viola i "bagni più vicini, più accessibili, alla portata di tutti. Ma c'era anche la "Cascata" specchio di gelida acqua, seminascosto sotto una grotta, dove ci si dissetava ad un filino d'acqua che filtrava attraverso il Capelvenere. Alla Cascata la faccenda era più impegnativa e seria. Era profonda e l'ambiente un po' tenebroso incuteva un certo timore. Attraversarla a nuoto meritava un certo rispetto e a tuffarsi, poi, dal Massino (una roccia che dominava l'acqua) un attestato di temerarietà!
E in quel nostro arcipelago c'erano, infine, le Steccaie dei Foci e quella della Zambra, sul fiume Elsa. Qui era un po' come oggi andare alle Seychelles! Come per queste ci vuole il Jumbo, per quelle, intanto ci voleva la bicicletta e pertanto la comitiva si faceva forzatamente più esigua. Poi, profondità ed ampiezza degli specchi d'acqua preoccupavano i meno esperti. Che si scherza! Qui stare a galla era un obbligo e nuotare "a cane" una umiliante limitazione. Variava anche la dieta! Invece delle solite pesche e susine, qui a fare le spese delle merende erano i cocomeri, coltivati in abbondanza su quelle prode umide. Quanti cocomeri, spesso ancor bianchicci e sempre caldi di sole abbiamo mangiato e sciupato! Anche qui gli urlacci dei contadini ci perseguitavano, ma i "figliol" ecc., ecc., si perdevano dietro le nostre pedalate a rompicollo.
Si, quello fu il nostro "mare nostrum", oggi ridotto a immondo liquame, dove ogni forma di vita è scomparsa.
Quello vero, il "mare nostrum" vagheggiato dal Cavalier Benito, diversi di quei "bagnanti" dovettero conoscerlo soltanto pochi anni dopo e, purtroppo, per alcuni di loro non vi fu mai più frinire di cicale, scodinzolio di girini.